Museo Egizio a Torino

IL MUSEO

    Il Museo egizio di Torino, è considerato, per il valore dei reperti, il più importante del mondo dopo quello del Cairoed è il più antico museo egizio del mondo.
Il museo è stato, nel 2015, il settimo tra i siti statali italiani più visitati, con circa 773.000 visitatori paganti.
Nel museo sono presenti più di 37 000 pezzi che coprono il periodo dal paleolitico all'epoca copta. I più importanti sono:
la tomba intatta di Kha e Merit; il tempio rupestre di Ellesija; il Canone Reale, conosciuto come Papiro di Torino, una delle più importanti fonti sulla sequenza dei sovrani egizi; la Mensa isiaca, che i Savoia ottennero dai Gonzaga nel XVII secolo;
la tela funebre, tessuto dipinto proveniente da Gebelein e scoperto nel 1930 da Giulio Farina; i rilievi di Djoser; le statue delle dee Iside e Sekhmet e quella di Ramesse II, scoperte da Vitaliano Donati nel tempio della dea Mut a Karnak; il Papiro delle miniere d'oro; la Tomba di Maia, ricostruita nel museo.

Ha sede nello storico Palazzo dell'Accademia delle Scienze, sede dell'omonima Accademia, che ha ospitato anche la Galleria Sabauda fino all'aprile 2012, eretto nel XVII secolo dall'architetto Guarino Guarini.
Il 6 ottobre 2004 è stato firmato un accordo trentennale tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali per conferire i beni del museo alla Fondazione di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT. In tal modo il Museo egizio verrà gestito dalle istituzioni locali e godrà dei finanziamenti delle fondazioni bancarie, godendo al tempo stesso di ampia autonomia gestionale.
Nel 2006, l'anno dei giochi olimpici, è stato visitato da 554.911 persone, con un aumento del 93,8% rispetto al 2005
Nel 2008 il raggruppamento Isolarchitetti vince la gara internazionale per scegliere i progettisti del nuovo museo con un progetto firmato insieme a Dante Ferretti.
Dal 2012 la presidente della fondazione è Evelina Christillin. Dal 2014 il direttore della fondazione è Christian Greco.
Il 1º aprile 2015 è stato riaperto il museo dopo 3 anni e mezzo di lavoro.

Sala numero 1 - La storia e le fonti

La visita inizia al piano terra dalle camere statuaria, dove c'è la mostra di due sfingi con il volto di Amehotep II, Ramses II in basalto nero, Sethi II, della principessa Redi, il gruppo del re Tutankhamon III e del dio Amenca, la statua di Thutmosi III e grandi sarcofagi in pietra.Due stanze dedicate all’Epoca Predinastica (IV millennio a.C.) e all’Antico Regno (III millennio a.C., epoca in cui fu costituito lo Stato Egiziano, furono costruite le piramidi e si diffuse la scrittura.

Piano interrato - I siti provinciali
Questa parte della mostra, dislocata in un lungo corridoio sotterraneo, vengono illustrati le località periferiche, lungo il Nilo che ospitavano le strutture che agivano da centri amministrativi dell'antico Egitto.
Tre, di questi importanti siti, Gebelein, Asiut e Qau el-Kebir, furono portati alla luce da campagne di scavo effettuate dal 1900 al 1940 dall'allora direttore del Museo, Ernesto Schiaparelli e dal suo collaboratore Giulio Farina.
I reperti testimoniano le epoche dal Primo Periodo Intermedio al Medio Regno (2190-1646 a.C.).
Qui si possono vedere i reperti provenienti dagli scavi Gebelein e Qau-el-Kabir, dove vennero ritrovate due tombe intatte.

Piano terra a destra - Il tempio di Ellesija
Questo tempio fu consacrato dal re Tuthmosi III nel 1454 a.C. nell’area nubiana, compresa tra la prima e la seconda cataratta, zona che costituiva un’area di transito per le spedizioni commerciali di beni di lusso.Il tempio di Ellesija, come molti altri monumenti, era destinato ad essere sommerso dalle acque del lago artificiale Nasser dopo la costruzione della diga di Assuan.L'Egitto donò questo tempio all’Italia come ringraziamento per il ruolo avuto nella campagna dell’UNESCO promossa per salvare i templi della Nubia. 

Piano terra - Lo Statuario
Museo Egizio TorinoVi sono esposte sfingi, sarcofagi (destinati a conservare i corpi dei defunti), tavole d’offerta (con offerte di cibo scolpite), elementi architettonici, ma soprattutto statue monumentali, che mostrano alcuni dei più importanti e famosi faraoni e divinità.
Sono presenti infatti i re Thutmosi III, Amenofi II, Tutankhamon, Horemheb, Ramesse II, Sethi II, insieme a sculture di principi e funzionari del re.Ci sono 21 statue degli dei egiziani fra cui Ptah, Amon, Hathor e Sekhmet.Queste statue sono ospitate nelle due sale del piano terra in una scenografia denominato Riflessi di pietra, che rende al massimo la lucentezza delle pietre e la linea delle sculture.

Piano Primo - Sala I - Le formule funerarie
Museo Egizio Torino  mascheraGli egizi credevano che ci fosse una vita dopo la morte e le tombe costituivano la dimora eterna per i morti.
Il rito di offrire al defunto cibo e bevande per l’aldilà, è illustrato principalmente dalle stele funerarie.Qui sono esposte le pietre e le lapidi funerarie che. con le statue del defunto. venivano collocate all’interno delle tombe e dei templi.
Le iscrizioni su questi reperti, sono formule funerarie, suppliche e preghiere alle divinità oppure testi autobiografici. 

 

Piano Primo - Sala II - I corredi funerari
Museo Egizio Torino - Stele funerariaNella seconda sala, i costumi funerari sono documentate dalla collezione di mummie, sarcofagi, baldacchini, statuette, amuleti e dal "Libro dei Morti".
Per gli antichi egizi, la conservazione dei corpi era essenziale per la vita eterna.Dopo la mummificazione, i corpi erano deposti in sarcofagi: i più antichi sono di forma rettangolare per poi essere costruiti a forma umana.Il percorso del defunto nell’aldilà era accompagnato dalla recitazione di formule funerarie scritte sui sarcofagi o su papiri.
Tra i corredi delle tombe si trovano statuette funerarie, chiamate Ushabti, che sostituivano il defunto quando era chiamato ad eseguire i lavori nei campi di Osiride, poi poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, vasellame, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.

Piano Primo - Tomba di Kha e altre
Tomba di Kha
Museo Egizio Torino - Coppia di sposi  - Questa tomba, datata 1400 a.C. e trovata intatta a Dair-el-Medina, è dell'architetto Kha e di sua moglie Merit e contiene il ricco corredo funebre. 
Questa tomba ricostruita nel Museo, contribuisce notevolmente alla fama di questo: la quantità e la qualità degli oggetti è tale da poter costituire, da sola, una intera esposizione.

Tomba di ignoti
Un interessante corredo funerario trovato intatto nella Tomba di ignoti, a Gebelein, risale alla V dinastia dell’Antico Regno, l’epoca delle Piramidi (2400 a.C.).

Cappella funeraria
di Deir el-Medina le cui pitture furono asportate nel 1905 durante gli scavi di Ernesto Schiaparelli e trasferite al Museo per salvarle dal deterioramento, appartiene al pittore Maia e alla moglie Tamit (1300 a.C.).

Sala III - Deir el-Medina
Museo Egizio Torino - Pesatura delle anime - ParticolareDeir el-Medina era il villaggio degli artigiani che, nel Nuovo Regno, erano impegnati nella costruzione delle tombe della Valle dei Re e della Valle delle Regine.La regina Ahmose Nefertari, moglie del fondatore del Nuovo Regno, il re Ahmose, fu venerata per secoli specialmente dagli artigiani di Deir el-Medina.Di questa regina, che non deve essere confusa con Nefertari, moglie di Ramesse II, si hanno pochi reperti perché la sua tomba è stata saccheggiata in tempi remoti.

Piano Primo - Sala IV - La tessitura
In questa sala sono esposti teli provenienti dalle tombe regali della XVIII dinastia e strumenti per la tessitura.
Ben esposti ci sono fusi, pettini in legno ed accessori d’abbigliamento, tra cui dei sandali il pelle perfettamente conservati.

Sala IV - La scrittura
Museo Egizio Torino - PapiroIn questa sala sono esposti numerosi testi in geroglifico, in ieratico, in demotico, in greco ed il copto, insieme ad una serie di frammenti di vaso o di arenaria (detti ostraca) che gli scribi ed i pittori utilizzavano per appunti ed esercizi di scrittura o disegno.
Vi è l'esposizione di alcuni papiri fra cui la Reale Canon, il papiro giudiziario, una mappa topografica, il papiro ironico e quello chiamato "ostrakon" o del danzatore.

Piano Primo -Sala V - La vita quotidiana
Museo Egizio Torino - Dipinti tomba di ItiLa sala si apre con le pitture provenienti dalla tomba di Iti, cancelliere e comandante del re, che fu sepolto a Gebelein.Le scene illustrano la consegna delle offerte funerarie, il sacrificio di un animale (perché il defunto abbia di chè nutrirsi nell'aldilà) e altre attività quotidiane: un uomo che riempie i granai, l’allevamento del bestiame, la vendemmia, la panificazione e la produzione della birra.

Piano Primo - Sala VI - Epoca tarda e tolemaica
Museo Egizio Torino - Dea BastetIn questa sala viene documentata la conquista dell’Egitto da parte di Alessandro il Grande (332 a.C.) che diede inizio ad una dominazione di sovrani di lingua greca, chiamata Tolemaica dal fondatore Tolomeo I, generale di Alessandro.
Questa monarchia durò fino alla sconfitta di Cleopatra ad Azio, nel 31 a.C. La
 lingua ufficiale della dinastia era il greco, ma i nuovi sovrani continuarono a seguire la tradizione egizia facendosi ritrarre come faraoni.In ambito religioso, l’incontro delle due culture - Greca ed Egizia, determinò la fusione di divinità Greche ed Egizie.

Primo piano - Sala VII - Gli dei e la magia
Museo Egizio Torino - StatuettaQui ci si trova fra statue e amuleti delle diverse divinità egizie, tra cui Anubi con la testa di cane, dio della necropoli e dell’imbalsamazione, Iside, Osiride e il figlio Horus.
Mummie di Bastet, la dea gatta, mummie di pesci gatto, coccodrilli e babbuini, testimoniano i culti che si diffusero in epoca tarda.
Ci sono anche statue guaritrici, bastoni magici e stele protettive usate nelle pratiche magiche.

Primo piano - Sala VIII - Epoca Romana e Copta
Museo Egizio Torino - Maschera FunebreDopo la battaglia di Azio nel 30 a.C., l’Egitto, sconfitto, diventa una provincia dell’Impero Romano conservando però le consuetudini di vita dell’epoca faraonica, compresi gli usi funerari.
I grandi cambiamenti nella vita e nei riti egiziani, vi furono con la diffusione del Cristianesimo.
L'antica civiltà pagana diventò cristiana; la liturgia utilizzava la lingua copta (scritta con alfabeto greco integrato con alcuni segni derivati dalla grafia demotica) e ci furono anche innovazioni in campo artistico, nei modi di rappresentazione della pittura e della scultura. 

BIGLIETTI

INGRESSO INTERO
€ 15,00
INGRESSO RIDOTTO
Da 15 a 18 anni e giornalisti con tessera valida
€ 11,00
INGRESSO RIDOTTO 2
Da 6 a 14 anni
€ 1,00
INGRESSO RIDOTTO SCUOLE 1
Gruppi scolastici da 6 a 14 anni + n° 2 insegnanti in accompagnamento (elementari, medie)
€ 1,00
INGRESSO RIDOTTO SCUOLE 2
Gruppi scolastici + n.2 insegnanti in accompagnamento (scuole superiori)
€ 4,00

GRATUITO
– Bambini fino a 5 anni
– Grandi invalidi + Accompagnatori
– Membri International Council of Museums (ICOM)
– Abbonamento Musei Torino Piemonte – info
– Torino+Piemonte Card

https://www.museoegizio.it